Situazione innevamento e bollettino valanghe 20-21 gennaio 2018


La situazione innevamento e pericolo valanghe di Arpa Piemonte per il weekend del 20-21 gennaio 2018 in Piemonte.
Sabato 20 gennaio 2018
Pericolo ancora 3-Marcato per diffusi lastroni
In tutti i settori i lastroni sono numerosi sui pendii ripidi in corrispondenza di colli, canali, creste e cambi di pendenza, in particolare alle quote comprese fra i 1800-2500m. Sui settori di confine, in particolare da A. Cozie N a A. Lepontine, dove i venti sono stati accompagnati da nevicate, i lastroni presenti a tutte le esposizioni, sono di dimensioni e spessori maggiori e il distacco può avvenire al passaggio del singolo sciatore. Sulle zone prealpine adiacenti e su A.Liguri gli accumuli sono più localizzati alle esposizioni sottovento (E-SE-S) e per il distacco di questi è necessario un sovraccarico progressivamente maggiore. Sono ancora possibili valanghe spontanee a lastroni, dai pendii ripidi/molto ripidi, generalmente di piccole o medie dimensioni in particolare sui settori di confine. Sui settori prealpini e meridionali l’attività valanghiva spontanea si riduce gradualmente. Per le attività in ambiente innevato è richiesta una buona capacità di valutazione locale del pericolo.
Domenica 21 gennaio 2018
Ancora neve e vento sui settori di confine nord-occidentali, pericolo 3-Marcato!
Sui settori di confine nord-occidentali, dove i venti sono accompagnati da nuove nevicate, il distacco dei numerosi lastroni di neoformazione presenti a tutte le esposizioni è possibile al passaggio del singolo sciatore. Su tali settori sono ancora possibili valanghe spontanee a lastroni, dai pendii ripidi/molto ripidi generalmente di piccole o medie dimensioni. Sulle zone prealpine adiacenti e sui restanti settori gli accumuli sono perlopiù localizzati alle esposizioni sottovento (E-SE-S) e il distacco di questi è possibile generalmente con forte sovraccarico, solo localmente ancora con debole. In tutti i settori i lastroni sono numerosi sui pendii ripidi in corrispondenza di colli, canali, creste e cambi di pendenza, in particolare alle quote comprese fra i 1800-2500m. Nelle zone più esposte ai venti, l’azione eolica indurisce progressivamente il manto nevoso determinando un graduale aumento del sovraccarico necessario al distacco degli accumuli. Per le attività in ambiente innevato è richiesta esperienza e buona capacità di valutazione locale del pericolo.
Innevamento
A partire dalla serata di lunedì fino a mercoledì si sono verificate nuove nevicate dalle A. Cozie Sud alle A. Lepontine che sono proseguite fino a questa notte sui settori settentrionali ed nord-occidentali di confine. Le nevicate sono state accompagnate da venti molto forti-tempestosi da nord nord-ovest che hanno reso difficoltosa la misura della neve fresca. Oltre i 2000m di quota la nuova neve raggiungere i di 30-60cm sui settori settentrionali (con punte di 80-90cm in alta val Formazza) e 10-25cm su quelli occidentali. L’attività eolica ancora in atto dai quadranti occidentali rimaneggia la neve a debole coesione determinando una grande variabilità spaziale di spessore del manto nevoso con ampie zone erose fino al suolo in cresta e spessi accumuli in conche e canali.
Manto nevoso
L’intensa attività eolica che sta interessando tutti i settori alpini da martedì, ha determinato una forte sublimazione ed erosione della neve sulle zone di cresta talvolta fino al terreno perlopiù alle esposizioni nord e ovest. Alle quote intermedie in corrispondenza di conche canali e nelle radure dei boschi sono presenti nuovi lastroni soffici che poggiano con scarsa aderenza sul manto nevoso preesistente. Gli accumuli si possono trovare a tutte le esposizioni, tuttavia risultano più diffusi alle esposizioni E SE e risultano di spessore maggiore sui settori di confine dove le nevicate sono state maggiori. Localmente è stata segnalata la presenza di brina di superficie inglobata nel manto nevoso, sui pendii più riparati dal vento, che può costituire un insidioso strato debole.